Quando ho iniziato a scrivere questo articolo la mia idea era quella di osservare se vi fossero meno posti letto disponibili in terapia intensiva nelle regioni più periferiche del paese.
Per farlo avevo intenzione di mettere in relazione i posti letto disponibili nelle regioni prima della pandemia e dopo la pandemia con gli abitanti, i comuni con più di 500.000 residenti, gli abitanti per kilometro quadro, il PIL ed il PIL pro-capite.
Quello che mi aspettavo di scoprire era una relazione positiva tra il numero di posti letto in terapia intensiva per 100.000 abitanti e tali variabili. Detto in maniera semplice mi aspettavo che ad esempio al crescere del PIL di una regione crescesse anche il rapporto tra terapie intensive ed abitanti.
Terapie intensive pre-Covid e periferie
La prima sorpresa, positiva, l'ho avuta scoprendo che nessuna di tali variabili aveva un'influenza statisticamente significativa sui posti letto pre-Covid.
Come possiamo osservare dalla regressione qui sopra infatti, i valori di significatività sono troppo alti affinché si possa dire che una qualsiasi delle variabili prese in considerazione abbia un'influenza sulla presenza di posti letto (affinché una variabile possa essere considerata effettivamente influente il valore di significatività dovrebbe essere almeno inferiore a 0,1).
Le nuove terapie intensive
Rimanendo sorpreso da tale risultato ho deciso di controllare se tale influenza fosse assente anche sulle nuove terapie intensive e dunque su quelle attualmente esistenti. Qui ho trovato delle sorprese.
Osservando le terapie intensive create dallo scoppio della pandemia ad oggi ho notato una forte influenza tanto del PIL quanto del PIL pro-capite. In particolare per ogni 10.000€ di PIL pro-capite in più i posti letto in terapia intensiva per 100.000 abitanti aumentano di 5,2: un numero decisamente significativo se si considera che ad oggi in Italia si hanno 14,6 posti letto per 100.000 abitanti. Bizzarro è invece il dato sul PIL: all'aumentare di 10 miliardi di euro del PIL il numero di terapie/100.000 abitanti scenderebbe infatti di 0,76.
La situazione odierna
Osservando la situazione odierna prevedibilmente si può osservare come al crescere del PIL pro-capite (ma non del PIL) il numero di posti letto in terapia intensiva cresca.
In particolare per ogni 10.000€ di PIL pro-capite in più i posti letto aumenterebbero nuovamente di 5,2.
Giunto a questo punto della ricerca potevo ritenermi soddisfatto: avevo scoperto che il PIL-pro capite aveva un'influenza sulla disponibilità delle terapie intensive e che quindi le zone economicamente meno produttive erano anche le meno tutelate. Certo, probabilmente un'analisi svolta sulle province, e ancora di più sui comuni, avrebbe fatto emergere un effetto della popolazione e della densità abitativa, ma già quello era un risultato.
Giusto per essere sicuro decisi però di fare una prova: "vediamo se la variabile contagi depotenzia l'effetto del PIL pro-capite", ovvero ho deciso di controllare se in realtà fossero i contagi a guidare la costruzione di nuove terapie intensive e il PIL pro-capite non c'entrasse nulla.
Quanto ho scoperto mi ha spiazzato: mi aspettavo ovviamente che il numero di contagiati e la percentuale di popolazione contagiata influissero, non mi aspettavo però che prendendoli in considerazione l'effetto del PIL pro-capite sparisse del tutto.
Il lavoro uccide?
Tale osservazione mi ha fatto sorgere un dubbio: la produttività influenza i contagi?
Per scoprirlo ho deciso di ri-arrangiare i dati raccolti di modo da osservare se la produttività avesse effettivamente un effetto, ho messo dunque in relazione la percentuale di popolazione contagiata con il numero di abitanti, il numero di comuni con popolazione superiore alle 500.000 unità, la densità abitativa, il PIL, il PIL pro-capite e la disponibilità di posti letto in terapia intensiva a inizio pandemia.
Quanto ho scoperto mi ha abbastanza sorpreso: prendendo in considerazioni più variabili le percentuali di contagiati non sono influenzate dal numero di abitanti, dalla densità abitativa, dalla presenza di grandi comuni o dal numero di terapie intensive a inizio pandemia. Sono influenzati dalla produttività. Mediamente infatti per ogni 10.000€ di PIL pro-capite in più l'1,5% della popolazione viene contagiata.
Sicuramente urge un'analisi più approfondita tanto territorialmente (ad esempio per province) quanto per settori economici al fine di avere un'idea più precisa di quali attività siano il veicolo maggiore, ma alla luce di questi dati appare evidente come una maggiore produttività porti a maggiori contagi.
Comments