Il 22 Agosto scorso è stato l’Earth Overshoot day, letteralmente “il giorno del superamento della Terra”. Monitorato dal Global Footprint Network (i), questo giorno indica il momento in cui l’uomo ha consumato la quantità di risorse che la Terra è in grado di rigenerare nel corso di un anno. Il giorno esatto viene calcolato in base a dati della banca Mondiale, a quelli della FAO ed ai World Development Indicators. Si tratta di Co2, di alberi tagliati, e di molto altro. Insomma, funziona come un conto in banca: come se avessimo uno stipendio annuale che ci viene regalato dal nostro pianeta.
Bene (si fa per dire), il 22 Agosto 2020 siamo finiti al verde, abbiamo consumato tutti i risparmi disponibili fino al 2021. E da quel giorno a questa parte come si è andati avanti? Creando debiti, aprendo mutui. Abbiamo continuato a spendere al ritmo dei mesi precedenti. I paesi non si sono tutti indebitati allo stesso modo: tra quelli che hanno un “impronta ecologica” maggiore, ossia che utilizzano il maggior numero di crediti, il Qatar e altri paesi esportatori di petrolio.
Nonostante la pandemia abbia portato momenti di economia delle risorse, l’apertura del mutuo ha tardato solo di qualche giorno rispetto agli anni precedenti. Quello del 2020 resta un dato in controtendenza, visto che negli anni passati non si era fatto altro che anticipare la data sempre di più.
Negli anni precedenti...
Nel 2019, l’Earth Overshoot Day era stato il 29 luglio. Nel 2015 il 5 agosto, nel 2000 il 23 settembre. Mettendo insieme i dati dal 1970 ad oggi, il Global Footprint Network ha creato questo bellissimo grafico (sotto) che ci fa capire quanto il consumo delle risorse sia cresciuto negli anni. In verde possiamo vedere il consumo che la Terra può restituirci, quello che rientra nel nostro stipendio. In rosso, la quantità di risorse chieste “in prestito”, che vanno oltre le capacità di rigenerazione della Terra.
Nel 2020, se si continua a consumare di questo passo, sarebbero necessari 1.6 pianeti per coprire il nostro utilizzo di risorse.
Le risorse più utilizzate
L’impronta ecologica dell’uomo può essere in gran parte rintracciata nell’uso delle risorse all’interno delle categorie evidenziate dal grafico sotto: carbonio (principalmente produzione di CO2 da combustibili fossili), pesca, agricoltura, costruzioni, prodotti forestali e terra adibita all'allevamento.
La produzione di CO2 occupa il primo posto nella maggior parte delle economie mondiali, e proprio per questo uno degli obbiettivi europei è l’aumento dell’efficienza energetica e dell’utilizzo di energie rinnovabili.
Ma non è solo l’energia che consuma risorse preziose. La EEA (Agenzia Europea Ambiente) riporta che
“mentre la domanda di alimenti, mangimi e fibre potrebbe aumentare del 70% da qui al 2050, il 60% dei principali ecosistemi del pianeta in cui sono prodotte queste risorse è già degradato o sfruttato in modo non sostenibile. Se continuiamo ad utilizzare le risorse al ritmo attuale, entro il 2050 avremo bisogno complessivamente dell’equivalente di oltre due pianeti per sostentarci e le aspirazioni di molti di noi ad una migliore qualità di vita saranno disattese.”(ii)
L’Italia
L’italia ha sempre avuto un’impronta ecologica (in rosso) che eccedeva la produzione di risorse nel paese (in verde). A partire dal 2010 possiamo osservare una leggera diminuzione nell'impronta ecologica procapite, seguito da un appiattimento della curva negli ultimi anni. Il grafico, sempre preso dal Global Footprint network, è aggiornato al 2016 (iii).
L’iniziativa #move the date
Vista la necessità di invertire una volta per tutte la tendenza ad anticipare sempre di più il giorno in cui finiamo le risorse, si sono aperte iniziative che puntano a spostare (in avanti) la data del mutuo per il prossimo anno, in particolare l’iniziativa #movethedate. Si parla di piantare nuovi alberi, mangiare meno carne, muoversi in bici o con i mezzi pubblici, votare tenendo anche in considerazione le politiche ambientali, e tante altre cose di cui abbiamo già parlato in altri articoli.
L’Unione Europea ha giàdal 2014 avviato un percorso che ha come motto “more from less” ed incoraggia attraverso incentivi e finanziamenti il passaggio ad un’economia circolare che aumenta moltissimo l’efficienza nell’utilizzo delle risorse. Un altro obbiettivo della UE è stata la creazione del progetto Orizzonte 2020, per il quale sono stati stanziati 80 miliardi di euro per innovazione e ricerca nella creazione di trasporti “verdi”, città ecosostenibili e molto altro. Le emissioni dell’Unione sono state ridotte, così come il consumo di materiali, nonostante la produzione sia aumentata. La costruzione di un economia sostenibile dovrebbe portare ad un taglio delle emissioni del 85% entro il 2050.
Aprendo un mutuo con la terra, mettiamo in pericolo non solo il pianeta ma anche noi stessi. I servizi che ci vengono dati gratuitamente (riserve di acqua, la pulizia dell'aria da parte delle piante, un clima vivibile e una grande biodiversità) potrebbero un giorno non essere più disponibili a causa della nostra mania di sperperarli. A quel punto il sistema non potrebbe che fallire. Dobbiamo sempre ricordarci che senza un pianeta funzionante non potrà più funzionare nemmeno l'economia, senza aria pulita non potremo più andare al ristorante, a sciare, o in Sardegna a goderci il sole.
Quanto è sostenibile il tuo stile di vita? Fai il test (clicca qui) e calcola la una impronta ecologica per vedere quanti pianeti consumerebbe una Terra fatta di tuoi cloni.
Referenze
(i) Global Footprint Network National Footprint Accounts, 2019 Edition Downloaded 30/08/2020 from http://data.footprintnetwork.org.
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