top of page
Immagine del redattoreGiovanni Andrea Cerrina

Cosa ci dice il Reddito di Cittadinanza sulla povertà in Italia

Una delle politiche più discusse degli ultimi anni è sicuramente il Reddito di Cittadinanza (RdC). Questo reddito è una misura che nelle intenzioni dovrebbe essere mirata alle fasce più deboli della popolazione, con l'obiettivo di integrare i loro redditi con risorse addizionali prima e di inserirli nel mondo del lavoro in un secondo momento.


I requisiti

I requisiti per accedere al reddito vengono suddivisi dal sito ufficiale in due categorie principali: di cittadinanza ed economici.


Il primo tipo di requisiti pone la necessità di essere cittadino maggiorenne dell'Unione Europea oppure un cittadino extracomunitario o apolide dotato di un permesso di soggiorno di lungo periodo. Sono ammesse inoltre le domande dei parenti di cittadini comunitari cittadini di paesi terzi e dei titolari di protezione internazionale.

Qualsiasi sia la propria cittadinanza è inoltre necessario essere stati residenti in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due continuativi.


Più interessanti ai nostri fini sono invece i requisiti di carattere economico.

Il nucleo familiare deve avere innanzitutto un ISEE di valore inferiore a 9.360 euro, un valore del patrimonio immobiliare pari o inferiore a 30.000 euro (esclusa un'eventuale casa di abitazione di proprietà), un valore del patrimonio mobiliare non superiore ai 6.000 euro per i single, con vari aumenti della soglia a seconda della composizione familiare e della presenza di diversamente abili in famiglia. Infine è necessario un reddito inferiore a 6.000 euro annui, che può venire moltiplicato massimo per 2,2 in base alla composizione del nucleo familiare (arrivando dunque a un massimo di 13.200 euro). Tale soglia si alza fino a 7.560 per l'accesso alla pensione di cittadinanza ed a 9.360 qualora la famiglia in questione risieda in un'abitazione in affitto.


Vi sono inoltre alcuni requisiti riguardanti il possesso e l'immatricolazione di autoveicoli, eventuali dimissioni da impieghi ed eventuali condanne.


L'impatto del reddito

Ciò che risalta osservando i requisiti necessari al fine dell'ottenimento del RdC è la durezza delle condizioni: risulta immediato come sia sostanzialmente impossibile vivere con così pochi mezzi a disposizione. Inoltre ai requisiti formali si aggiungono delle barriere tecniche: non è infatti difficile immaginare che persone in uno stato di necessità così grave possano avere difficoltà nel produrre la documentazione necessaria a presentare la domanda. D'altra parte vi sono invece sicuramente alcune persone che pur non avendone diritto hanno ottenuto il reddito per via di redditi non dichiarati o altri escamotage simili. Al netto di queste considerazioni possiamo però certamente dire che l'incidenza del RdC possa essere un buon indice del disagio sociale del paese.


Come emerge dal report del Ministero del Lavoro solamente nel primo semestre di attuazione (quindi a settembre 2019) hanno beneficiato di Reddito e Pensione di Cittadinanza ben 904.267 famiglie per un totale di 2.174.832 individui. In particolare si tratta del 6,8% delle famiglie residenti nel mezzogiorno, del 2,6% delle famiglie residenti nel centro e dell'1,1% delle famiglie residenti al nord.

Il 56% delle richieste è stata fatta da donne.


Per ciò che concerne l'importo il 5,5% dei beneficiari ha ricevuto 40€ al mese, il 16,8% dai 41 ai 200€, il 15,6% dai 201 ai 400€, il 29,10% dai 401 ai 600€, il 17,9% dai 601 agli 800€, il 10,02% dagli 801 ai 1.000€ ed infine il 4,9% dai 1.001 ai 1.380€. L'erogazione media è stata di 487,20€.


Conclusione

Oltre ai dati fin qui discussi impressiona infine la distribuzione dei beneficiari per ISEE famigliare. Sempre secondo il report del Ministero infatti il 30,4% delle famiglie beneficiarie del reddito aveva un ISEE pari a 0€, il 19,5% un ISEE da 1 a 999€, il 22,9% un ISEE da 1.000 a 2.999€, il 21,7% un ISEE da 3.000 a 5.999€ ed infine solamente il 5,6% dei beneficiari aveva un ISEE da 6.000 a 10.500€.


Questi dati già inquietanti lo divengono ancora di più se espressi in valore assoluto: il 30,4% di 904.267 è infatti 274.897, il che vuol dire che almeno un quarto di milione di famiglie hanno un ISEE pari a 0. Anche supponendo che tutte queste famiglie siano composte da un solo membro (la stima più al ribasso possibile) si tratterebbe comunque di una popolazione paragonabile a quella della provincia di Benevento, o di un comune di dimensione poco inferiore a Catania (o poco superiore a Venezia).


Quanto emerge dall'impatto del Reddito di Cittadinanza è dunque che l'Italia ha un grave problema di povertà assoluta, problema che non accenna neanche minimamente a scemare.


Referenze

195 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page