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La povertà in Italia: un problema storico

Quando si parla di povertà è bene distinguere sempre la povertà assoluta da quella relativa.

Un individuo o un nucleo familiare si trova un povertà assoluta quando ha una spesa per consumi inferiore rispetto a una determinata soglia, la quale viene calcolata sulla base del costo di diversi beni essenziali. Per calcolare la soglia di povertà assoluta si può utilizzare questa calcolatrice dell'ISTAT (i).

La povertà relativa viene invece definita sulla base dei consumi medi pro-capite presi, con vari aggiustamenti, come soglia.


In entrambi i casi vengono considerati generalmente due indici: l'incidenza e l'intensità della povertà, la prima è il rapporto tra famiglie (o individui) in situazione di povertà e totale delle famiglie residenti, la seconda invece misura di quanto in media la spesa delle famiglie (o degli individui) povere è inferiore alla soglia stabilita. Se ad esempio in un paese con una soglia di povertà assoluta pari a 100 su una popolazione di 10 famiglie 3 famiglie consumano 80, si avrà un'incidenza della povertà assoluta del 30% e un'intensità del 20%.


In questa analisi andremo ad analizzare la povertà relativa in Italia dal 1980 al 2014, sia per incidenza sia per intensità grazie alle serie storiche dell'ISTAT (ii).

Per quanto concerne la soglia indicata nella seconda colonna "la linea di povertà è definita per una famiglia di due componenti ed è pari al valore medio del consumo pro capite mensile in ciascun anno"(ii).

Questo vuol dire che ad esempio una famiglia di due individui nel 2013 mediamente aveva un consumo pro capite di 972,52€, ovvero un consumo totale di 1945,04€. Sempre nel 2013 al nord il 6% delle famiglie (non degli individui!) aveva un consumo pari o inferiore a tale soglia, al centro il 7,5% ed al sud il 26%. Su tutto il territorio nazionale il 12,6% delle famiglie ha avuto nel 2013 una spesa per consumi inferiore alla soglia indicata.

Sempre nel 2013, il 12,6% delle famiglie che si sono ritrovate in condizioni di povertà relativa mediamente hanno speso il 21,4% in meno rispetto alla soglia. Tradotto ciò vuol dire che il 12,6% delle famiglie più povere ha avuto una spesa per consumi mensile in media pari o inferiore a 764,40€ pro capite.


Le due fasi

La prima fase qui analizzata sono gli anni '80. In questi anni si è avuto un aumento della povertà a dir poco clamoroso: nel 1980 l'incidenza della povertà su tutto il territorio era pari all'8,3%, nel 1989 al 14,4%. Questo aumento è stato abbastanza omogeneo sul territorio, poiché nel nord si è passati dal 4,6% all'8,2%, al centro dal 4,5% al 9,3% ed al sud dal 16% al 26%. Oltre all'incidenza è aumentata in questa fase anche l'intensità della povertà, la quale è passata dal 16% al 22%, ovvero le famiglie più povere oltre ad aumentate di numero diventarono ancora più povere.


La seconda fase è invece quella che va dal 1990 al 2013. Nel 1990 infatti l'incidenza della povertà scese all'11,7%, e da allora si è sempre mantenuta tra il 10,2% (1994) ed il 12,7% (2012): una forbice abbastanza ristretta pari solo al 2,5%.

Anche per quanto riguarda l'intensità si è avuta una certa stabilità: si è oscillati tra il 18% (1993) ed il 22,9% (1999): uno scarto del 4,9%. Anche a livello territoriale si è avuta una certa stabilità, con valori intorno al 5% al nord, al 7% al centro ed al 23% nel mezzogiorno. Ciò che caratterizza questa seconda fase è dunque una certa stabilità.


Conclusioni

Da questi dati emergono sostanzialmente tre fatti. Il primo, poco sorprendente, è che al sud si ha una spesa per consumi molto inferiore rispetto al resto di Italia (argomento già affrontato qui); il secondo è che in Italia i poveri sono molto poveri, ovvero hanno una spesa per consumi nettamente inferiore alla soglia di povertà; il terzo è che negli ultimi decenni la povertà è stata piuttosto stabile tanto per l'incidenza quanto per l'intensità, il che se da una parte è positivo poiché non sono aumentati dall'altra vuol dire che non siamo ancora riusciti a porre rimedio ai problemi nati negli anni '80.


Referenze


N.B. Potete trovare tutti i dati qui citati e altri in formato "Excel" nel nostro sito alla pagina "Dati" dentro la cartella "Povertà"


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