Dopo settimane di discussione serrata, il 13 maggio il Governo ha rilanciato un accordo per la “regolarizzazione temporanea” dei migranti presenti sul territorio italiano. Da qualche giorno, il Decreto è in Parlamento, in attesa di emendamenti.
Per il momento, il delicato compromesso è stato trasfuso nell’articolo 103 del Decreto Rilancio, che tratta l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari. (i)
Com’era prevedibile, c’è chi non l’ha presa bene e chi come Teresa Bellanova, Ministra delle politiche agricole alimentari, ha salutato con visibile commozione l’adozione del provvedimento. (ii)
Ciò che sorprende è, tuttavia, l’eterogeneità del fronte del no. Se era lecito attendersi il disaccordo dell’opposizione, in pochi immaginavano che sindacati, attivisti ed associazioni a tutela dei migranti, avrebbero “indossato gli stivali” ed inaugurato una stagione di proteste.
Prima di valutare quanto e come l’articolo 103 del Decreto Rilancio incida sull’effettiva tutela dei migranti irregolari in Italia, conviene richiamarne il contenuto.
La misura mira a garantire livelli adeguati di tutela della salute individuale e collettiva, esigenza resa imperativa dal perdurare dell’emergenza sanitaria, e a favorire l’emersione di rapporti di lavoro irregolari. (iii)
A questo fine, l’articolo 103, che consta di 26 commi, prevede due circuiti per sanare l’irregolarità dei lavoratori in nero.
I due circuiti
Con il primo, i datori di lavoro possono richiedere la regolarizzazione dei cittadini stranieri, con permesso di soggiorno scaduto, stipulando un contratto di lavoro subordinato. Se un rapporto lavorativo irregolare con cittadini italiani o stranieri è già in essere, il datore di lavoro può dichiararne l’esistenza. Così facendo, ottiene in cambio la sospensione temporanea dei procedimenti penali e amministrativi a suo carico e a carico del lavoratore irregolare (iv) (v). Tale sospensione non è ammessa in caso di reati particolarmente gravi, come il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il caporalato. Se poi alla dichiarazione d’esistenza del rapporto irregolare segue la stipula del contratto di lavoro subordinato, i reati precedentemente sospesi si considerano estinti. (vi)
Il secondo circuito, invece, permette agli stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019 o in scadenza e che non hanno lasciato il paese prima dell’8 marzo 2020, di richiedere un permesso temporaneo di 6 mesi per cercare un impiego.
Se la ricerca si rivela fruttuosa e lo straniero firma un contratto di lavoro subordinato entro il termine previsto, il permesso di soggiorno temporaneo viene convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro ed è valido per ulteriori 4 mesi. Il buon esito di questa procedura, però, dipende da una condizione piuttosto stringente: lo straniero deve dimostrare di rientrare nelle categorie di beneficiari previste dal decreto. (vii)
Le categorie di beneficiari previste dal decreto
L’articolo 103 delinea al comma 3 la platea di beneficiari. Le misure si rivolgono a tre settori di impiego: agricolo (inclusi allevamento, zootecnia, pesca e acquacoltura), assistenza alla persona e lavoro domestico.
Chiariti i soggetti d’interesse e le modalità d’accesso alla sanatoria, non resta che chiederci quanto profondamente essa incida sull'effettiva tutela dei migranti irregolari presenti in Italia.
A tal fine, ci siamo fatti alcune domande.
Quanti sono i migranti interessati dalla misura?
Secondo la relazione tecnica del Governo, tra i beneficiari potrebbero rientrare circa 220mila stranieri non regolarizzati; di questi, 176mila attivando il primo circuito e 44mila tramite il secondo. Tuttavia, trattandosi di migranti irregolari, ogni stima è piuttosto incerta e ciò fa sì che i dati differiscano a seconda dei parametri presi in esame (viii).
La Fondazione ISMU, alla data del 1° gennaio 2019 contava circa 562mila stranieri irregolari in Italia (ix). Se consideriamo gli effetti dei Decreti Sicurezza entrati in vigore nella stessa estate, dobbiamo aspettarci un sensibile rialzo del dato entro fine 2020. Infatti, secondo i ricercatori di ISPI, i migranti irregolari sul territorio italiano saranno all’incirca 670mila (x).
Dunque, chiudendo il cerchio, la platea di beneficiari della sanatoria costituirebbe circa un 1/3 del numero totale degli irregolari. Preoccupa constatare che i restanti 2/3 continuerebbero a vivere un’esperienza di profonda marginalizzazione e resterebbero sprovvisti di ogni forma di tutela sociale, lavorativa e sanitaria.
In realtà, ottenere una stima che si avvicini alla realtà dei fatti è ancora più complesso. Andrebbero considerate almeno altre due tendenze: se c’è una sanatoria non è detto che tutti gli interessati facciano domanda e non sempre irregolarità del soggiorno e del contratto lavorativo si sovrappongono.
Perché l’esclusione di alcune categorie può essere un problema?
Sorvolando sul rilievo statistico, l’articolo 103 del Decreto Rilancio si limita a tre categorie di beneficiari escludendo dunque che la tutela sia estesa ai migranti irregolari al di fuori di questo insieme.
Ad esempio, pur riconoscendo la natura al ribasso di ogni accordo politico, sembra profondamente ingiusto privare di ogni prospettiva di regolarizzazione chi lavora senza contratto nei settori dell’edilizia, della logistica, dei trasporti e nel settore turistico-alberghiero.
Se il provvedimento si propone di tutelare la salute pubblica ed individuale e favorire l’emersione delle situazioni lavorative irregolari, i suoi effetti benefici dovrebbero riguardare tutte le persone che versano in condizioni di simile precarietà, secondo il principio per cui situazioni eguali vanno trattate in maniera eguale.
Prima di dichiarare che da “oggi gli invisibili saranno più visibili" bisognerebbe, poi far in modo che ciò valga per ogni invisibile.
Slideshow. Alcune delle illustrazioni simbolo dello sciopero degli invisibili indetto dal sindacalista dell'USB Aboubakar Soumahoro per il 21 maggio. La prima illustrazione, richiamata anche nella seconda foto, è di Mauro Biani. La terza è, invece, tratta dalla campagna Ero Straniero.
Molte associazioni che si battono per la “regolarizzazione universale” ne fanno anche una questione pratica; con l’emergenza sanitaria in pieno corso, un irregolare non ha diritto ad un medico di base, non può essere tracciato ed eventualmente isolato. Una misura che si propone di tutelare la salute individuale e pubblica non può lasciare questo rischio al caso (xi).
Le sanatorie periodiche sono lo strumento più indicato per favorire la regolarizzazione dei migranti?
Ogni volta viene annunciata come misura eccezionale e da non ripetersi, ma a conti fatti, il ricorso periodico alle sanatorie ha scavato un solco profondo nella politica migratoria italiana degli ultimi 30 anni. (xii) Oggi l’emergenza c’è, e ogni finestra di regolarizzazione solleva dalla miseria la vita di qualcuno, ma la sanatoria, vista la sua natura correttiva, non rimedia alle cause profonde dell’irregolarità.
Un estemporaneo riconoscimento delle minime tutele sanitarie, sociali e lavorative non compensa in nessun modo anni ed anni vissuti all’insegna dell’invisibilità.
Referenze
La foto di copertina è stata scattata da Antonio Calanni
(i) D.L n.34 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19/05/2020, cosiddetto "Decreto Rilancio". Consultabile all'indirizzo http://www.governo.it/sites/new.governo.it/files/DL_20200520.pdf
(ii) Articolo di AGI, Accordo sui migranti, Bellanova si commuove: "Vince la civiltà, 13/05/2020
(iii)Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 45, 14/05/2020
(iv)Articolo di Wired, Perché i braccianti agricoli stanno protestando, di Albachiara Re, 22/05/2020
(v) Articolo di PMI, Sanatoria lavoratori in nero per braccianti, colf e badanti, 25/05/2020
(vi) Senato, Dossier n. 256/1 sul D.L. n. 34/2020 (cd. Decreto Rilancio) - Quadro di sintesi degli interventi , 22/05/2020. Consultabile all'indirizzo http://documenti.camera.it/leg18/dossier/pdf/D20034a.pdf?_1590489181515
(vii) Articolo dell' Internazionale, Regolarizzazione dei migranti, come funzionerà, di Annalisa Camilli, 15/05/2020
(viii) Relazione tecnica del Governo sul Decreto Rilancio. Tratta dal Corriere della Sera e ivi liberamenteconsultabile: https://www.corriere.it/economia/consumi/20_maggio_20/decreto-rilancio-relazione-tecnica-71b86c1c-9a85-11ea-b9b1-0c64bed81692.shtml
(ix) I report di ISMU sono consultabili all'indirizzo https://www.ismu.org/dati-sulle-migrazioni/
(x) Studio Ispi "I nuovi irregolari in Italia"di Matteo Villa, 18-12/2018. Consultabile all'indirizzo https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/i-nuovi-irregolari-italia-21812
(xi) Articolo di FuturaNews: "Dietro le braccia ci sono persone”, lo sciopero dei migranti nelle campagne italiane, di Francesca Sorrentino 25/05/2020,
(xii) Articolo dell'Internazionale, Cosa insegnano trent’anni di sanatorie per gli stranieri, di Michele Colucci, 20/04/2020
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