Nel 2018 si sono svolte le elezioni presidenziali in Brasile che hanno portato all’elezione del presidente Jair Bolsonaro. Queste elezioni sono state fra le più controverse della storia del Brasile a causa dello scoppio di uno scandalo di corruzione nazionale e internazionale. La vicenda giudiziaria arrivò a coinvolgere i vertici dei partiti tradizionali dello stato sudamericano. La profonda rete di corruzione partì dal settore petrolchimico e edile per poi diramarsi in tutti i rami della politica brasiliana.
Le conseguenze politiche
Nel corso della campagna elettorale, dai tredici candidati presentati alle liste sono emersi come favoriti Fernando Haddad, del partito dei lavoratori, e Jair Bolsonaro, del partito Social Liberale. Haddad era il candidato del partito di sinistra a sfondo socialista che governava in Brasile dal 2003. Entrambi i presidenti uscenti, prima Lula de Silva 2003-2011e poi Dilma Rousseff 2011-2016, infatti appartenevano alla medesima fazione politica. Eletto con il 55% dei voti, Bolsonaro ha drammaticamente cambiato la politica del Brasile. Dopo la dittatura militare brasiliana e con l’avvento della democrazia e della Repubblica, Bolsonaro entrò in politica come deputato nel congresso federale, ruolo che svolse per 30 anni.
Come deputato Bolsonaro si è fatto rappresentante politico di messaggi estremisti pro-militari, antigay e minoranze. Durante la campagna elettorale nomina come vicepresidente un generale militare e esprime il suo sostegno alla tortura contro i trafficanti di droga e le organizzazioni criminali. Tali idee populiste e di destra si sono dimostrate efficaci per ottenere consenso politico e dopo lo scandalo Car Wash, in un Brasile in profonda crisi economica, sociale e politica, gli elettori hanno riposto in lui fiducia.
Il processo Car Wash
Pochi anni prima delle elezioni, il più grande scandalo [i] di corruzione nella storia dell’America Latina ha scosso i cittadini brasiliani e aumentato la rabbia sociale. Il processo cosiddetto Car Wash ha portato alla luce corruzione e tangenti negli organi più alti dello stato, coinvolgendo sia politici che imprenditori. L’investigazione [ii] ha rivelato uno schema di riciclaggio che donava ingenti risorse economiche a politici appartenenti a grandi partiti tradizionali brasiliani fra cui anche gli ex presidenti Lula de Silva e Dilma Rousseff.
L’operazione Car Wash sorge di fronte a sospetti della polizia brasiliana di riciclaggio di denaro. Nel 2012, un imprenditore chiamato Alberto Youssef viene arrestato a Brasilia, capitale del Brasile, per sospetto riciclaggio tramite una stazione di rifornimento di benzina. L’imprenditore, dopo un concordato con il pubblico ministero denuncia lo schema di riciclaggio di denaro.
Durante le udienze, Youssef ha testimoniato che non riciclava denaro per associazioni criminali ma per dirigenti di Petrobras, la più grande compagnia petrolifera del Sud America. I suoi dirigenti ricevevano [iii] tangenti al fine di favorire un cartello, o oligopolio, di aziende costruttrici nelle gare di appalti per progetti pubblici. Questo cartello di aziende, oltre a corrompere i dirigenti di della compagnia statale, utilizzava il medesimo meccanismo per influenzare politici e le loro scelte nell’assegnare finanziamenti e progetti a Petrobras. Odebrecht, la più grande azienda fra quelle componenti il cartello, aumentava esponenzialmente i costi di costruzione dei progetti finanziati da Petrobras, al fine di trarne il massimo profitto. (Odebrecht azienda coinvolta anche nei cosiddetti Panama Papers, ndr)
L’operazione [iv] Car Wash ha rivelato quanto la corruzione fosse sistemica in America Latina e soprattutto in Brasile. Ha portato all’incarcerazione dell’ex presidente Lula e ad una procedura di impeachment verso l’ex presidente Rousseff durante il suo mandato. Molti progetti ingegneristici in tutto il Brasile e Sud America si sono interrotti a causa dello scandalo e del coinvolgimento di Petrobras e Odebrecht nella loro costruzione.
Conclusione
Si stima che lo scandalo Car Wash abbia portato al licenziamento direttamente o indirettamente di 500 000 lavoratori in Brasile e che la disoccupazione rimanga ancora alta ancora anni dopo. Lo scandalo della corruzione ha coinvolto i maggiori esponenti politici dei partiti tradizionali e Bolsonaro ha utilizzato a suo vantaggio politico la crisi brasiliana. Si è candidato come estraneo alle dinamiche di corruzione dell’establishment della politica e promettendo che avrebbe cancellato la corruzione nel paese.
Referenze
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