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Negli ultimi 20 anni la percentuale di poveri è diminuita? La povertà in Italia 1997-2018

Introduzione: la povertà

Uno dei dibattiti più accesi nella società italiana contemporanea è certamente quello sulla gestione della povertà nel nostro paese. Fino a che punto è necessario attuare politiche a favore delle famiglie meno abbienti ma soprattutto, come definiamo una persona povera nel nostro paese? La povertà viene spesso analizzata sotto due punti di vista: la povertà assoluta e la povertà relativa. La prima è una stima effettuata a livello di nazione e definisce povera una famiglia (o individuo) che ha dei consumi inferiori al valore economico di un paniere di beni standard, cioè quando la sua spesa per consumo non supera una soglia prestabilita. La seconda invece utilizza l’International Standard of Poverty Line (ISPL) e definisce una famiglia (o individuo) povera nel caso in cui questa abbia una spesa per consumi inferiore (o uguale) alla spesa media per consumi pro-capite.

Nonostante l’importanza del tema, gli interventi, dal 1997 ad oggi, a favore di queste categorie meno agiate non hanno ancora avuto forti effetti sui tassi di povertà in Italia, che tendono a rimanere abbastanza alti. Uno dei più recenti interventi è il molto discusso Reddito di Cittadinanza, argomento già trattato da Dispari.

Quando si affronta il tema della povertà in Italia spesso sorge una domanda legittima: “negli ultimi anni la percentuale di poveri è diminuita?”. Per cercare di rispondere a questa domanda faremo una breve analisi dei dati forniti dall’ISTAT (I) sulla povertà (assoluta e relativa) dal 1997 al 2018, in modo tale da capire se, con lo sviluppo negli ultimi anni del nostro paese, si siano ridotte le persone in evidenti difficoltà economiche o meno.

Analisi dei dati (I)

Povertà Relativa

Partendo dall’analisi della povertà relativa, dal 1997 al 2001 la percentuale di famiglie in povertà relativa è rimasta tendenzialmente costante, aggirandosi tra l’11,1% e l’11,5%. Situazione molto simile è riscontrata analizzando anche la percentuale di individui in povertà relativa. Dal 2002 la povertà relativa familiare è tendenzialmente diminuita arrivando ad un minimo storico nel ventennio di 9,6% nel 2010. Una percentuale certamente non ottimale, seppur bassa nel contesto italiano. Dal 2011 questa percentuale di povertà relativa familiare è invece aumentata toccando il massimo di 12,3% nel 2017 e assestandosi all’11,8% nel 2018. La percentuale di povertà relativa individuale ha subito un’impennata ancora più forte rispetto alla povertà familiare durante questi anni. Nel 2017, infatti, ha raggiunto il 15,6%, aumentando di più di 4 punti percentuali rispetto al 1997.

Povertà Assoluta

Anche i dati relativi alla povertà assoluta certamente non riflettono una situazione prospera del contesto italiano. Difatti la percentuale di famiglie in povertà assoluta in Italia è raddoppiata passando dal 3,5% nel 2006 al 7% nel 2018. La situazione risulta ancora più cupa se si analizzano i dati sulla povertà assoluta individuale. Nel 2006 la percentuale di individui in povertà assoluta era il 2,9%, un dato abbastanza positivo. Questa percentuale è però aumentata ogni anno, ad eccezione del 2014, fino a toccare l’8,4% nel 2018. In soli 12 anni, la povertà assoluta individuale è quindi quasi triplicata. Al livello territoriale, dal 2005, la percentuale di famiglie in povertà assoluta nel Mezzogiorno è stata ampiamente più alta rispetto al Centro e al Nord, con tassi di povertà assoluta due volte più alti nel Sud e nelle Isole. Per esempio, nel 2018, le percentuali di famiglie in povertà assoluta erano rispettivamente 5,8% al Nord, 5,3% al Centro e 10% nel Mezzogiorno. Una situazione molto simile può essere osservata nelle percentuali di povertà assoluta individuali.


Conclusioni


Questi dati dipingono chiaramente una realtà italiana in disperato bisogno di interventi. Mentre fino all’inizio degli anni 2000 la situazione tendeva ad essere abbastanza stabile, negli ultimi anni si è invece rivelata in peggioramento, con una continua tendenza negativa ed aumento della percentuale di povertà relativa ed assoluta. Le maggiori criticità sono certamente riscontrate a livello di povertà assoluta sia familiare che individuale dove le percentuali sono fortemente aumentate negli ultimi anni. A livello territoriale, il Mezzogiorno (Isole e Sud) tende ad avere una percentuale più alta di poveri rispetto al Centro e al Nord sia a livello di povertà assoluta sia relativa. Queste differenze territoriali sono insite storicamente nel sistema economico italiano e sono difatti confermate anche da questi dati.



REFERENZE

Tutti i dati citati in questo articolo sono consultabili in formato "Excel" nel nostro sito alla pagina "Dati" dentro la cartella "Povertà" in “Povertà 1997-2018”.

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