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Quanto dipendiamo dai nostri genitori per il nostro successo?

Aggiornamento: 19 giu 2020

L’Articolo III della Costituzione italiana dichiara che lo stato ha la responsabilità di assicurare l’eguaglianza dei suoi cittadini rimuovendo “gli ostacoli di ordine economico e sociale”. In tal modo, ognuno ha quindi la possibilità di guadagnare indipendentemente dalla propria situazione economica e sociale di partenza. In parole povere, un individuo nato in una famiglia benestante ed uno nato in una famiglia meno facoltosa dovrebbero avere le stesse probabilità di percepire lo stesso reddito. Ma, in Italia, abbiamo davvero tutti le stesse opportunità?


La mobilità intergenerazionale in Italia


Francesco Bloise, usando dei dati della Banca d’Italia [i], mostra nella Figura 1 come la ricchezza dei genitori influenza fortemente la ricchezza di un individuo [ii]. Un modo per capire la costruzione di questo grafico, è immaginarsi che tutta la popolazione italiana venga messa in fila in ordine di ricchezza per poi essere divisa in cinque gruppi contenenti lo stesso numero di persone. Quindi, ogni gruppo racchiude il 20%, o un quinto, della popolazione. Questi gruppi si chiamano quintili. Il primo quintile contiene il 20% degli italiani più poveri ed il quinto quintile contiene il 20% degli italiani più ricchi. Lo stesso esercizio viene fatto con i genitori di ogni cittadino e così facendo, si può comparare la ricchezza dei figli con quella dei genitori.


Nella Figura 1, le cinque colonne rappresentano i quintili dei genitori italiani. In ognuna di esse si può vedere in quale quintile si collocano invece i loro figli. In una società in cui tutti hanno le stesse possibilità di successo economico, la distribuzione dei figli nei vari quintili dovrebbe essere la stessa in ogni colonna. Invece, si può notare che in Italia i figli di genitori nel quintile più ricco hanno 38% di probabilità di rimanere nel quinto quintile e solo il 12% di probabilità di scendere al quintile più povero. Al contrario, i figli di genitori appartenenti al quintile più povero hanno solo il 12% di probabilità salire al quinto quintile ma quasi una chance su tre di rimanere nel primo quintile.


La facilità dei figli di appartenere ad un quintile diverso di quello dei genitori si chiama mobilità intergenerazionale. Ci sono vari metodi per calcolare la mobilità generazionale ma fra i ricercatori c’è un consenso che l’Italia sia uno dei paesi dove le condizioni familiari influenzano maggiormente quelle dei figli [iii].


Figura 1: Probabilità di appartenere ad uno specifico quintile della distribuzione della ricchezza dato il quintile a cui appartenevano i genitori

Fonte: [ii]


Stiamo migliorando?


Abbiamo quindi stabilito che il successo dei cittadini italiani è fortemente influenzato da fattori esterni, come la condizione economica dei genitori. Detto ciò, la situazione sta per lo meno migliorando? Uno studio di Cannari e D’Alessio pubblicato nel 2018 [iv] prova proprio a rispondere a questa domanda stimando l’evoluzione dell’effetto di quello che chiamano le “condizioni di partenza” sul reddito e la ricchezza nel periodo tra il 1993 ed il 2016. La conclusione generale che si può tirare da questo studio è che queste condizioni di partenza hanno un impatto crescente sia sul reddito che sulla ricchezza degli italiani.


Ma quali sono le condizioni di partenza? Usando una definizione più ristretta che include luogo di nascita, età, sesso e titolo di studio del padre e della madre, queste condizioni nel 1993 spiegavano il 19% dei livelli di reddito pro-capite. Questa percentuale sale a 24% nel 2016. Se invece si studia il livello di ricchezza, il potere esplicativo sale da 10% a 17% durante lo stesso periodo, vale a dire una crescita del 70%.


Riconoscendo che ci sono altri fattori esterni che possono influenzare il successo di un individuo, Cannari e D’Alessio hanno fatto la stessa analisi aggiungendo la condizione professionale ed il settore di attività del padre e della madre alle condizioni di partenza ed i risultati sono ancora più impressionanti. Mentre queste condizioni allargate nel 1993 spiegavano il 20% del reddito di un individuo, nel 2012 questo valore sale a 27%. Quindi, in meno di 20 anni l’influenza di variabili fuori dal controllo di un individuo sul suo reddito è aumentata di un terzo. Guardando invece alla ricchezza, questo valore cresce di due terzi nello stesso periodo passano da 12% a 20%. Quindi ci sono prove per dire che la proporzione del reddito controllabile dagli individui, e quindi la mobilità intergenerazionale, sta progressivamente diminuendo.



In conclusione, possiamo dire che le differenze di opportunità alla nascita siano una realtà in Italia dove il successo economico dei cittadini è sempre più dipendente da quello dei genitori. Inoltre, questa relazione è fra le più pronunciate del mondo sviluppato. Accrescere la mobilita intergenerazionale è un dovere sociale per lo stato ma ciò andrebbe senza strappi per non mettere a repentaglio la stabilità sociale del paese.



Referenze



Immagine di copertina presa da Korea Bizwire


[ii] https://www.eticaeconomia.it/la-ricchezza-e-la-mobilita-intergenerazionale-in-italia-una-stima/ [iii] Bernardi, F., & Ballarino, G. (2016). Education, Occupation and Social Origin. doi: 10.4337/9781785360459 [iv] Cannari, L., & Dalessio, G. (2018). Education, Income and Wealth: Persistence Across Generations in Italy. SSRN Electronic Journal. doi: 10.2139/ssrn.3431115

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